giovedì 8 febbraio 2018

UCCISE FIDANZATA. MESSO AI DOMICILIARI.


(ANSA) - ROMA, 7 FEB - Può rimanere ai domiciliari Francesco Mazzega, 37 anni di Muzzana del Turgnano (Udine), accusato dell'omicidio della fidanzata Nadia Orlando, 21 anni. La prima sezione penale della Cassazione ha respinto il ricorso della procura contro la decisione del tribunale del riesame di Trieste, del 29 agosto scorso, di sostituire la custodia cautelare in carcere con i domiciliari con braccialetto elettronico.
    Mazzega si trova a casa dei genitori a Muzzana del Turgnano.
    Il 1 agosto si era presentato al Comando della Polizia stradale di Palmanova dopo aver girato tutta la notte con il cadavere della fidanzata in auto al suo fianco. (ANSA).

mercoledì 7 febbraio 2018

UNA RAGAZZA ACCOLTELLATA STAMATTINA A MILANO


Una ragazza, Jessica Valentina Faoro, italiana di 19 anni, è stata uccisa a coltellate questa mattina in un appartamento di via Brioschi, a Milano. 

Uccisa dall'uomo che aveva appena respinto. Ci sarebbe un rifiuto dietro l'omicidio di Jessica Valentina Faoro. Secondo una prima ricostruzione della polizia, la ragazza è stata aggredita da un uomo,  Alessandro Garlaschi, un tramviere 39enne, che la stava ospitando nel suo appartamento, dopo un tentativo di approccio. L'uomo avrebbe atteso l'uscita della moglie da casa per approcciare la giovane. Il 39enne è in stato di choc. 

Vicini, tranviere un po' scostante - L'uomo sospettato dell'omicidio della ragazza e la moglie vengono descritti dai condomini come "persone schive e un po' scostanti". "Abitavano in un altro palazzo, si sono trasferiti qui da qualche tempo, in un appartamento più grande, perché con i vecchi vicini c'erano stati alcuni screzi e, forse, qualche dispetto", racconta un condomino che li conosce.
"Ho fatto un guaio grosso", avrebbe detto questa mattina l'uomo passando in portineria, secondo quanto riferito da alcuni condomini dello stabile.

Vittima su Fb, 'giorno senza sorriso perso'  - "Ci sono persone con cui perdi tempo e altre con cui perdi il senso del tempo. È solo una questione di scelte". E' uno degli ultimi post scritti su Facebook da Jessica Valentina Faoro. "Un giorno senza sorriso è un giorno perso", recita un altro post della giovane, che accompagna un selfie scherzoso. Tante le foto in cui la vittima, lunghi capelli biondi e un fisico minuto, è ritratta sul social. In alcune compare quello che sembra essere il suo ragazzo. I post più numerosi della giovane, che dichiara su Facebook di lavorare per Foot Locker, sono però dedicati agli animali, ai cani, per cui la giovane manifesta un grande amore
LA RAGAZZA UCCISA STAMATTINA

PUBBLICITA' TRUFFALDINA SUL SITO BUTAC.IT

Il sito che dovrebbe sbugiardare le bufale, si chiama BUTAC.IT, gestito da un gioielliere di Bologna tale Michelangelo Coltelli che si spaccia per paladino dell'anti truffa, in realtà codesto uomo è egli stesso un truffatore ed anche di pessimo livello.
Basta infatti dare un occhiata al suo sito dove chiede soldi a tutti coloro che leggono gli articoli sotto la scritta: TI E' PIACIUTO L'ARTICOLO. FAI UNA DONAZIONE...... 
ma la cosa piu grave è che questa genia di truffaldini, loro si, veramente truffaldini, è la loro pubblicità fatta di finti investimenti ed altro ancora.
Questi sono gli scagnozzi di Butac, del signor Coltelli e con lui della sua genia di truffatori del web che raccolgono soldi sputtanando gli altri. merde umane.

il truffatore coltelli nel suo blog chiede soldi tramite paypal e ancora peggio pubblica pubblicità truffaldina dove si dice che in pochi giorni si può diventare miliardari. si vergogni questo squallido essere.

venerdì 2 febbraio 2018

RAGAZZA FATTA A PEZZI DA UNO SPACCIATORE NIGERIANO. INACCETTABILE


Si chiama Innocent Oseghale il nigeriano dichiarato in stato di fermo per la morte di Pamela Mastropietro, la 18enne romana il cui cadavere fatto a pezzi è stato trovato ieri mattina in due valigie nelle campagne di Pollenza. A casa dell'uomo, in un appartamento in via Spalato 124, i carabinieri del Ris hanno trovato i vestiti della vittima sporchi di sangue e altre tracce ematiche. Trovato anche uno scontrino di una farmacia poco distante dove la vittima aveva acquistato una siringa.

L'autopsia sul corpo  di Pamela, già effettuata dal medico legale Antonio Tombolini a Macerata, non ha chiarito le cause della morte: se ne saprà di più con i risultati degli esami tossicologici. L'esame autoptico non avrebbe rilevato segni evidenti di violenza sessuale.

Oshegale è stato interrogato durante la notte in presenza del suo legale e di un interprete e poi dichiarato in stato di fermo, a disposizione dell'autorità giudiziaria. Ad inchiodarlo, c'è anche la testimonianza resa volontariamente da un cittadino straniero, estraneo ai fatti, prima alla polizia e poi ai carabinieri del comando provinciale di Macerata, che ha detto di avere visto il nigeriano nella tarda serata del 30 gennaio in possesso delle valigie contenenti i resti di Pamela e nei pressi del luogo dove i bagagli sono stati gettati, in un fossato nelle campagne di Pollenza.

Davanti agli investigatori, Oseghale apparso "confuso, poco lucido". L'uomo, un richiedente asilo con carta di soggiorno scaduta, continua a negare e avrebbe cercato di tirare in ballo altre due persone, risultate estranee.
"Siamo distrutti, spero che si arrivi presto ad assicurare alla giustizia l'autore o gli autori di questa tremendo delitto: sono bestie feroci", affermano, per bocca del loro legale, l'avvocato Marco Valerio Verni, la madre e i parenti di Pamela.
Le indagini sulla morte di Pamela Mastropietro "non sono finite". Lo ha detto all'ANSA il comandante provinciale dei carabinieri di Macerata Michele Roberti. "Al momento ci sono elementi per il fermo di una sola persona (il nigeriano Innocent Oseghale, ndr) - ha aggiunto -, ma non escludiamo che possano emergere spunti di indagine sull'eventuale coinvolgimento di altre persone".

Oseghale individuato grazie a telecamere  - Le telecamere dei sistemi di sicurezza sono state determinanti per ricostruire gli spostamenti di Pamela Mastropietro, la 18enne romana scomparsa il 29 gennaio, il cui cadavere smembrato è stato rinvenuto ieri in due trolley in un fossato nei pressi di Pollenza. Le indagini avviate dai carabinieri del comando provinciale di Macerata e del Ros hanno imboccato subito la pista che i resti appartenessero alla ragazza scomparsa: la visione di tutte le telecamere che in qualche modo avrebbero potuto riprenderla dal 29 gennaio al primo febbraio, ha permesso di appurare che era ancora in vita nelle giornate del 29 e del 30 mattina. Le sue tracce si sono sono perse nella tarda mattinata del 30 gennaio in via Spalato a Macerata. Poi anche grazie a prove testimoniali e ancora immagini video, è stato individuato Innocent Oseghale, il 29enne nigeriano dichiarato in stato di fermo, come l'ultima persona che aveva avuto contatti con lei in vita.

 Ris di nuovo nell'appartamento  - Per tutto il giorno proseguiranno gli accertamenti di natura tecnico-scientifica del Ris nell'appartamento in via Spalato a Macerata dove Pamela Mastropietro, la 18enne romana scomparsa dopo essersi allontanata da una comunità do Corridonia, sarebbe stata uccisa e sezionata. Nell'appartamento, domicilio di Innocent Oseghale, nigeriano, di 29 anni, con permesso di soggiorno scaduto e con precedenti di polizia per droga, sono stati trovati i vestiti insanguinati della vittima e tracce ematiche.

I carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale di Macerata ritengono che proprio in quella casa Pamela sia morta, forse per overdose oppure uccisa, e soprattutto che lì il suo corpo sia stato fatto a pezzi, con strumenti da taglio o meccanici, ma non elettrici, dato che nessuno avrebbe sentito rumori provenienti dall'abitazione.

Madre, "spero di vederli soffrire" - "Spero e prego che giustizia sia fatta!..quello che le hanno fatto è indescrivibile e così crudele che spero di vederli soffrire lentamente fino alla morte!..ti amo". Così in un post su Facebook Alessandra Verni, madre di Pamela Mastropietro, la ragazza uccisa e sezionata e il cui cadavere è stato trovato in due valigie a Macerata.