sabato 21 settembre 2013

LA MASSONERIA FESTEGGIA L'EQUINOZIO DI AUTUNNO

"Prendete i vostri libri e le vostre penne, sono l'arma più potente. Un bambino, un insegnante, una penna e un libro possono cambiare il mondo", ha detto Malala Yousafzai nel suo discorso del 12 luglio al Palazzo di Vetro, sede dell'Onu. È un passaggio incisivo che spiega la forza dirompente della cultura e dell'evoluzione al bene, laddove ignoranza e integralismo di pensiero contrastano comprensione e rispetto di cose e persone. Il Grande Oriente d'Italia ha fatto proprie le parole di questa sedicenne pakistana e le ha 'incorniciate' nel sottotitolo del convegno in programma il 21 settembre, con inizio alle 10, presso Villa 'Il Vascello' per celebrare la ricorrenza dell'Equinozio di Autunno.

'Cultura e Fratellanza per cambiare il mondo' è il tema centrale dell'incontro che sarà aperto al pubblico e si avvarrà dei contributi di specialisti di fama internazionale, quali gli storici Maurizio Viroli (Università di Princeton) e Santi Fedele (Università di Messina), di Antonio Baldassarre, presidente emerito della Corte Costituzionale e del filosofo Claudio Bonvecchio (Università dell'Insubria), del politologo Massimo Teodori e dell'orientalista Antonio Panaino (Università di Bologna, sede di Ravenna). Il confronto sarà moderato dal giornalista e divulgatore scientifico Alessandro Cecchi Paone. A concludere i lavori, il Gran Maestro Gustavo Raffi. -

venerdì 20 settembre 2013

PAOLA PEREGO. BELLA E SEXI

ECCO UNA CARRELLATA DI FOTO PRESE DAL WEB CHE RITRAGGONO PAOLA PEREGO IN ATTEGGIAMENTO SEXI.... CHE METTONO IN EVIDENZA QUANTO SI POSSA ESSERE BELLE E SEXI E NON VOLGARI






I CACCIATORI SI DISSOCIANO DA LORO STESSI

ASSOCIAZIONE ITALIANA DIFESA ANIMALI ED AMBIENTE – AIDAA
Via Roma 62 – 20010 PREGNANA MILANESE
Iscritti nel registro dei portatori di interessi diffusi dell´Unione Europea
Censiti nelle Istituzioni no profit da Istat con il numero 0000000379982
AIDAA nel web: 
http://aidaa-animaliambiente.blogspot.com/
Mail: press.aidaa@libero.it - direttivo.aidaa@libero.it - presidenza.aidaa@libero.it
Telefono 392 6552051 - 3478883546 – 0222228518

PRECISAZIONE PER I SIGNORI GIORNALISTI
Ho letto la richiesta di rettifica del portale dei cacciatori Big Hunter in merito alla diffusione dei dati relativi ai cacciatori ed ai bracconieri, ovviamente con molta pacatezza e senza minacciare ricorso ad alcuna tutela legale se questa mia precisazione non viene pubblicata volevo però precisare quanto segue:
la notizia relativa agli ottocentomila cacciatori è stata pubblicata proprio dal portale Big Hunter come da link qui sotto allegato.
per quanto riguarda invece il numero dei bracconieri, questo non è da far risalire alla stessa rivista direttamente ma DAL WWF CHE FA RIFERIMENTO AL SONDAGGIO DELLE ASSOCIAZIONI VENATORIE CHE PARLANO DI 250.000 BRACCONIERI, ed in altri casi di 300.000
e come da noi correttamente riportato nei nostri comunicati ufficiali
Questa precisazione, per dimostrare che nessuno aveva inventato i dati e che la richiesta di rettifica dei signori del portale dei cacciatori è quantomeno fuori luogo, ovviamente lungi da me andare oltre nella polemica,ma tanto era dovuto per la chiarezza.


Lorenzo Croce

martedì 17 settembre 2013

TUTTA LA VITA E' UN PELLEGRINAGGIO.

RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO IL COMUNICATO DEL CENTRO DI SOLIDARIETA' DI RHO SUL PELLEGRINAGGIO CORBETTA-RHO CHE SI E' SVOLTO SABATO SCORSO.

5° Pellegrinaggio a piedi Corbetta-Rho.
Tutta la vita è un pellegrinaggio.

     Con queste parole si sono fatti compagnia tutti i partecipanti al 5° pellegrinaggio a piedi di  sabato 14 settembre dal Santuario della Beata Vergine dei miracoli di Corbetta al Santuario della Madonna Addolorata di Rho; un pellegrinaggio che quest’anno ha avuto un particolare significato e valore in quanto si è svolto all’interno dell’Anno della fede voluto dal Papa Benedetto XVI. È questa circostanza che ha messo davanti agli occhi di tutti una domanda e una richiesta pressante da portare lungo il cammino: chiedere la fede in Gesù Cristo, Signore e Dio nostro. Come gli apostoli: «Accresci in noi la fede» (Lc 17,5).
     La ragione dell’urgenza di questa domanda alla Madonna ce l’ha spiegata Benedetto XVI: «Capita ormai non di rado che i cristiani si diano maggior preoccupazione per le conseguenze sociali, culturali e politiche del loro impegno, continuando a pensare alla fede come un presupposto ovvio del vivere comune. In effetti, questo presupposto non solo non è più tale, ma spesso viene perfino negato» (Porta fidei). Da dove possiamo ripartire? Dal domandare la fede come una esperienza presente: una domanda che ha accompagnato i pellegrini per tutto il cammino che si è svolto attraverso 20 chilometri di piste ciclabili e sentieri di campagna, sostando per alcuni minuti in alcuni punti significativi della tradizione religiosa della nostra terra.
     La meta del Pellegrinaggio, la Madonna Addolorata del Santuario di Rho, ha facilitato il recupero di tale domanda: tutta la sicurezza della Madonna, infatti, poggiava sul Signore che aveva afferrato il suo niente per farne la prima dimora di Dio nel mondo, tanta era ed è la Sua pietà per ciascuno di noi. Così ogni giorno di attesa era per Maria un rinnovarsi continuo del suo “sì”, senza del quale Cristo non sarebbe potuto diventare nella sua carne il Dio con noi.
     Il Santo Padre Francesco ce lo ha ricordato in una lettura riportata all’inizio del pellegrinaggio, così come lo aveva detto ai pellegrini della Macerata-Loreto nel giugno scorso: “So che camminerete per 28 chilometri tutta la notte, recitando il Santo Rosario, cantando insieme, guidati. È bello questo perché è il paradigma della vita. Tutta la vita è un pellegrinaggio. L’importante è l’incontro con Gesù in questa strada della vita, l’incontro con Lui, e questo ti dà la fede, perché è proprio Lui che te la dà. Lasciatevi guidare da Gesù! Tante volte anche per noi la fede è un presupposto ovvio del vivere: diciamo “io credo in Dio” – e va bene –, ma come vivi tu questo nella strada della vita? È necessario che la fede diventi un’esperienza presente. Anche voi potete appoggiarvi tutti su Gesù, su questa presenza così affascinante e attraente. Quando vi sentirete stanchi e vi verrà la tentazione di andare per conto vostro, pensate a questo: ripetete il vostro sì, pregate perché ciascuno di voi possa riconoscere nella sua carne piagata nel corpo e nello spirito la propria umanità bisognosa dell’umanità di Cristo, l’unica che può saziare davvero il desiderio dell’uomo”. 
     Consapevoli di quanto sta accadendo nella Chiesa e nel mondo, il pellegrinaggio di quest’anno è stato sostenuto dal desiderio di riscoprire la fede che ci è stata donata e che tante volte viviamo come una cosa scontata.  Siamo stati tutti testimoni di un Fatto che sta accadendo ora davanti ai nostri occhi, tanto da ridestarci ogni volta e da generare una nuova autocoscienza dell’essere cristiano.

Rho, 15 settembre 2013                                                                                               Centro di Solidarietà di Rho


sabato 14 settembre 2013

NEO NAZISTI TENTANO DI FORZARE LA PORTA DI CASA CROCE

NEO NAZISTI TENTANO DI ENTRARE IN CASA DI LORENZO CROCE

Milano (14 settembre 2013) – La notte appena trascorsa, attorno alle 24.30 un gruppo di tre persone ha tentato di forzare la porta dell'abitazione del presidente nazionale AIDAA Lorenzo Croce, non essendovi riusciti hanno appiccicato alla porta un manifestino firmato dal movimento nazionalsocialista dei lavoratori (Nazisti di osservanza Hitleriana). Lorenzo Croce nei giorni scorsi aveva denunciato proprio questo movimento per razzismo per una serie di manifestini apparsi nel comune di Pregnana Milanese. Nella giornata di oggi i carabinieri della stazione di Arluno e la polizia locale di Pregnana Milanese hanno effettuato i rilievi sulla porta della casa del presidente AIDAA fotografando il manifestino che in decine di copie è stato affisso anche sui muri del paese alle porte di Milano.



LA STORIA
http://ormeilblogchelasciatracia.blogspot.it/2013/09/manifesti-nazisti-pregnana-milanese.html

giovedì 12 settembre 2013

QUEST'UOMO HA FATTO 82 FIGLI IN 9 ANNI

L’olandese Ed Houben racconta di avere perso la verginità a 34 anni, ma poi si è decisamente dato da fare per recuperare. Infatti, oggi l’uomo è il padre biologico di ben 82 figli.
Houben si è infatti trovato un “hobby” piuttosto insolito. L’uomo infatti, ha deciso di aiutare le coppie che hanno difficoltà a concepire un bambino, ma il suo “lavoro” è un po’ diverso da quello dei classici donatori di sperma: infatti la sua attività prevede di fare sesso realmente con la donna.
Ed-Houben_thumb[7]
Il motivo per cui si rivolgono a lui è tipicamente economico: una banca del seme chiede, in Germania, tra i 3.000 e i 4.000 euro per inseminare la futura madre. Houben chiede molto meno.
La richiesta non manca, tanto che se all’inizio era lui ad andare dalle “clienti”, ora sono le aspiranti madri ad andare da lui dato che non avrebbe altrimenti tempo di incontrarle tutte.
Houben però rischia grosso, secondo alcuni legali: gli accordi che lo esonerano da ogni responsabilità verso le madri ed i figli sarebbero “carta straccia” in molti dei paesi dove ha “operato”, e corre il rischio di dover mantenere economicamente i figli qualora la madre cambiasse idea.


Read more: http://notizie.delmondo.info/2012/11/12/uomo-ha-82-figli-in-9-anni/#ixzz2efrY1COI

domenica 1 settembre 2013

MANIFESTI NAZISTI A PREGNANA MILANESE

QUESTA MATTINA ABBIAMO TROVATO IN CENTRO A PREGNANA MILANESE APPICCICATI SULLA CASSETTA DELLA POSTA UN VOLANTINO CHIARAMENTE XENOFO E RAZZISTA FIRMATO DAL PARTITO NAZIONALSOCIALISTA DEI LAVORATORI (NAZISTI). GIA IL CONTENUTO E' ORRIBILE IN QUANTO TALE, MA CHE QUESTI TOPI DI FOGNA POSSANO ANCORA PERMETTERSI DI AFFIACCIARSI PUBBLICAMENTE E' INTOLLERABILE. CHIEDIAMO A TUTTE LE FORZE POLITICHE DI INTERVENIRE E DI ISOLARE QUESTI PAZZI EREDI DELLA PEGGIOR SPECIE CRIMINALE APPARSA SULLA CROSTA TERRESTRE.


intollerabile provocazione nazista. 

MAI PIU LA GUERRA fi Franco Libero Manco

riceviamo e pubblichiamo con piacere questo scritto di Franco Libero Manco intitolato MAI PIU LA GUERRA

MAI PIU’ LA GUERRA
Franco Libero Manco

            Il patto Briand-Kellog firmato a Parigi nell’agosto del 1928, conosciuto anche come patto di Parigi, prende il nome dei due principali artefici: Aristide Briand (1862-1932) statista francese e Frank Kellog (1856-1937) segretario di stato statunitense. Il patto, inizialmente ratificato in 15 Stati, contava 63 firmatari, tra i quali Stati Uniti d’America, Regno Unito, Germania, Francia, Italia, Giappone, Polonia, Cecoslovacchia, Irlanda…Nell’art. 1 del Patto viene sancito: I contraenti dichiarano solennemente, in nome dei loro rispettivi popoli, di condannare il ricorso alla guerra per la risoluzione delle divergenze internazionali e di rinunciare ad usarne come strumento di politica nazionali nelle loro relazioni reciproche…La risoluzione di tutte le divergenze o conflitti di qualunque natura o di qualunque origine, non dovrà mai essere cercato se non con mezzi pacifici.

            Grandi personaggi di altissimo livello morale, intellettuale e spirituale si sono da sempre opposti alla guerra; tra quelli della  storia più recente Maria Montessori, Bertrand Russell, Albert Einstein ecc. L’olandese Bart de Ligt fu in Europa l’esponente più rappresentativo della resistenza non violenta contro le dittature e le guerre, mentre il francese Romain Rolland fu il massimo testimone della coscienza pacifista mondiale. Ma padre della non violenza, al quale si ispirò lo stesso Gandhi, fu il grande scrittore vegetariano russo Lev Tolstoj.
            Albert Einstein e Roamin Roland tuttavia consideravano giustificabile una difesa armata contro il razzismo. E anche Gandhi giustificava la violenza in caso non vi fosse alternativa a fermare il crimine.

            Tra il VII e il VI secolo avanti Cristo si verifica la prima grande ondata di civilizzazione con i primi grandi maestri di saggezza e spiritualità: Buddha, Zoroastro, Confucio, Lao Tse, i Profeti ebraici, i Filosofi greci. Questa corrente storica di luce, di saggezza e di cultura, attraversò i secoli per riemergere nel cristianesimo primitivo e nei movimenti ereticali del medioevo, nell’umanesimo pacifista del XV secolo e nei movimenti antimilitaristi dell’800 e del 900.

            Può esistere nulla di più abissale, di più folle, di più irrazionale, di più diabolico che programmare l’annientamento in massa della vita? Dopo diversi millenni di storia e civiltà umana, costatare che l’essere umano sia ancora in grado ancora di concepire l’idea della distruzione del suo simile, è profondamente avvilente e dimostra che la storia, gli errori e gli orrori del passato insegnano poco o nulla al genere umano.
           
            Non è bastato uccidersi corpo a corpo per millenni: il mostro sanguinario della guerra oggi reclama vittime mediante armi di distruzione di massa. E non esiste crimine più imperdonabile che essere complice di simili piani distruttivi.

            E tempo di opporsi, condannare e proibire non solo l’uso e la produzione delle armi ma la fornitura di munizioni e di tutte le materie prime necessarie all’industria bellica. E’ tempo di convertire l’industria bellica in industria di pace e in lavoro sociale.  E sia proscritto chiunque costruisce un’arma. E’ tempo di promuovere una mobilitazione generale e permanente non solo contro la guerra ma contro tutte le cause morali, sociali, politiche ed economiche che la determinano.

            Non bisogna aspettare quando ormai è troppo tardi per opporsi alla guerra. E’ necessario fare opera di persuasione in anticipo, addestrare anzitempo le popolazioni alle pratiche della non collaborazione, alla disobbedienza civile se è necessario, al boicottaggio di ogni preparativo alla guerra.


            Sta al popolo impedire ai politici e ai dirigenti di prevaricare, di scendere a compromessi, ricorrendo, se necessario, alla disobbedienza civile. Per rovesciare il giogo dei poteri finanziari, la “guerra contro la guerra” deve essere condotta su tutti i fronti e su tutti i livelli: morale, culturale, spirituale economico, scientifico, artistico, sociale.      
           
            La guerra non va umanizzata, ma abolita, dalla storia, dalla mente, dalla coscienza degli individui. L’attuale politica di continuo riarmo degli arsenali bellici non fornisce alcuna speranza di protezione e di salvezza dei popoli: una guerra in futuro combattuta con le micidiali armi prodotte dalla tecnologia moderna produrrà sterminio e distruzione totale.

            Le dichiarazioni di pace dei governi restano infruttuose finché non si manifesta la ferrea volontà di condannare, senza attenuanti, la guerra e la corsa agli armamenti militari; finché i governi non si impegneranno ad adottare tutte le misure utili ad assicurare la realizzazione del disarmo mondiale.

            Le forze armate non danno sicurezza: sono una fonte di istigazione alla violenza. Allo stesso modo di un condomino il cui vicino di casa è munito di armi si preoccupa di armare se stesso: se esiste un’arma la tentazione di usarla è grande. Senza dimenticare che queste forze di difesa vivono a spese della comunità che lavora. La violenza dei dittatori può essere neutralizzata o da una violenza più grande o dal dialogo o da una totale azione nonviolenta.

            Non c’è nulla che possa impedire la guerra se non i popoli stessi che la combattono. Le guerre ci saranno finché ci sarà qualcuno disposto ad uccidere. Occorre liberare il mondo della vergognosa realtà degli eserciti e del servizio militare. Ma rifiutare semplicemente il servizio militare non basta. Il servizio militare, come le industrie belliche sono un sintomo di un male molto più profondo e diffuso. Chiunque sostiene, giustifica, approva l’esistenza di uno Stato militarmente organizzato ne è complice.          
           
            L’ideale dell’amore universale non si improvvisa, non è sufficiente invocarla: richiede una lunga formazione civile, morale e spirituale di ogni individuo, di ogni popolo. Questa missione è la più grande mai apparsa sulla terra, ma anche la più lunga e difficile. Ma se si considera che da 10 mila anni l’essere umano fa la guerra al suo simile, una o due generazioni sono un tempo ragionevole per cambiare definitivamente il cuore, la mente del genere umano.

            Oggi tutti i nazionalismi sono antiquati, non solo sotto l’aspetto storico ma anche morale.
L’umanità è più importante della propria nazione, e la propria nazione più importante della propria salvezza. La legge universale governa tutte le cose. Non c’è una legge per la formica ed una per l’elefante.

            L’errore più grande è perdere la visione dell’insieme credendo che la vostra visione sia la più importante. Chiunque dice io sono bianco o nero, socialista o democratico, cristiano o induista è in errore. Solo chi dice universalismo è nel vero e ha una visione unificante della vita.

            Tutta la tecnologia e delle scienze moderne sono incentrate a creare armi per un suicidio collettivo. Ma la guerra è un pericolo fatale per tutti: vincitori e vinti. Tutte le guerre sono oramai guerre civili a tutti gli effetti a causa dell’interdipendenza economica ed intellettuale di tutte le nazioni.

            Il capitalismo sta lentamente strozzando l’umanità portandola verso una dittatura universale. Solo una forza compatta, universale, sovranazionale può avere il potere di invertire la rotta. Il capitalismo è incompatibile con la pace, quando è basato sull’ingiustizia, sulla forza, sulla violenza.

            La scienza della pace deve elaborare sistemi di dialogo in grado di arrivare in ogni caso alla pace. Come da sempre c’è stata l’arte della guerra, così oggi deve essere elaborata l’arte della pace. E come tale mentalità è riuscita a trascinare popoli in guerra tra loro, oggi la scienza della pace deve essere in grado di produrre gli strumenti necessari a produrre la pace.

            Oggi la guerra (sempre più disumana, più stupida e crudele, chimica, batteriologica) sfugge ormai ad ogni controllo e sta scatenando forze che l’uomo non è più in grado di controllare. Le masse vengono indotte al disprezzo dell’altro, alla menzogna verso l’avversario considerato barbaro, incivile, brutale, pericoloso; spesso tratte in inganno da falsi miti, da falsa morale, da falsa religione, da falsi codici d’onore. Ma in un’altra maleauguratissima sventurata guerra non ci sarebbero né vincitori né vinti perché entrambi sarebbero vittime dello stesso annientamento collettivo.

            Purtroppo fino a tempi recenti il clero, al servizio delle classi dominanti, ha elaborato una mitologia religiosa guerriera, in cui l’altro è il male da abbattere per il trionfo del bene, cioè noi. Ma
oggi noi vogliamo riprendere i codici morali degli stoici e dei cinici, i primi che ebbero l’idea cosmopolita dell’uomo che sa anche sacrificare la propria visione delle cose per il bene collettivo.

            Ogni branca dell’arte e delle scienze deve essere mobilitata per produrre un sistema educativo capace di forgiare l’animo umano alla concordia e alla cooperazione fraterna. Insegnando ad apprezzare le altre culture, le altre razze, in un senso di responsabilità verso tutto e tutti, superando la visione della supremazia della propria nazione, esaltando le qualità delle differenti culture, riconoscendo il valore relativo del proprio paese e la complementarietà di tutte le tradizioni di civiltà e di pensiero.

            Che lo spirito dell’armonia e della concordia universale pervada tutti e fecondi il nostro spirito sino  a produrre la vera e fraterna dimensione umana per troppo tempo negata ai popoli della terra.